Macchine per laterizio in contrazione nel 2024
I ricavi dei costruttori italiani di impianti per la produzione di laterizi scendono a 101 milioni di euro, di cui oltre l’80% generato sui mercati esteri.
Dopo quattro anni consecutivi in crescita, per il comparto delle macchine per laterizio il 2024 si è rivelato un anno di contrazione. In base a quanto emerso nella 33a Indagine Statistica Nazionale realizzata dal Centro Studi Mecs-Acimac, presentata in occasione della consueta assemblea annuale dell’associazione, il settore ha generato un fatturato complessivo di 101,4 milioni di euro, in calo del 24,7% rispetto ai 134,6 milioni registrati nel 2023. Si tratta di una flessione che riporta il settore sui livelli del 2022 quando il fatturato registrato fu pari a 108,9 milioni di euro.
Pur con una quota del 5,6% sul fatturato totale dell’industria italiana di macchine e attrezzature per ceramica (pari a 1.824 milioni di euro nel 2024), le macchine per laterizi scendono quindi dal secondo al terzo posto tra i settori clienti, dopo piastrelle e sanitari.
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Photo courtesy of Marcheluzzo
L'export vale oltre 80% dei ricavi
Mentre le vendite sul mercato italiano hanno generato un fatturato di 18,5 milioni di euro (-24,8% sul 2023), sono i mercati esteri a confermarsi strategici per i costruttori italiani di macchine per laterizi. Nel 2024, le esportazioni hanno generato l’81,8% del fatturato totale attestandosi su un valore di 82,9 milioni di euro (-24,6% rispetto ai 110 milioni del 2023).
Il calo risulta generalizzato tra le varie macroaree di esportazione. La UE si conferma il principale mercato di destinazione, con un fatturato di 26,5 milioni di euro (-7,6% sul 2023), seguita dall’Europa extra-UE con 25,2 milioni di euro (-37,8%). Il Sud America ha generato 11,2 milioni di euro (-34,9%), mentre l'Africa ha contribuito con 9,4 milioni di euro (- 20,8%). Al quinto posto nella classifica dell’export troviamo il Medio Oriente che con 4,9 milioni di uro scende del 23.2%, il sesto scalino è invece occupato dal Nord America a quota 2,8 milioni di euro (-13.2%). La Cina manifesta crescita zero, al contrario l’area dell’Oceania acquista vistosamente terreno.
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Quali le famiglie di macchine più vendute?
Tra le diverse tipologie di macchinari vendute l’anno scorso sui mercati nazionali ed esteri, svettano le macchine per stoccaggio e movimentazione che hanno contribuito per 17,3 milioni di euro (17,1% del totale), mentre quelle per la cottura hanno generato 14,9 milioni di euro (14,7%), con una variazione negativa dell’1%.
Da segnalare, invece, una crescita del 113% per le macchine di scelta, confezionamento e pallettizzazione, che hanno raggiunto un fatturato di 7,7 milioni di euro, pari al 7,6% del totale. Bene anche le macchine per smaltatura: +8,4%.
Le macchine per formatura ed estrusione hanno generato 15,8 milioni di euro (15,6% del totale), registrando un calo del 20,5%. Le macchine per essiccazione, che rappresentano il 12,6% del fatturato totale, hanno subito una contrazione significativa del 50,9%, attestandosi a 12,8 milioni di euro. Le macchine per la preparazione terre, infine, hanno prodotto un fatturato di 11 milioni di euro, pari al 10,9% del totale, con una diminuzione del 43,3% rispetto al 2023.
Relativamente al solo mercato italiano, le macchine per stoccaggio e movimentazione hanno rappresentato il 25,4% del totale, con un fatturato di 4,7 milioni di euro. Le macchine per essiccazione, invece, hanno subito un calo drastico del 77,5%, generando solo 1,3 milioni di euro.
Le macchine per scelta, confezionamento e pallettizzazione hanno mostrato una crescita significativa (+148,5%), così pure le macchine per finitura e lavorazioni speciali (+269%).
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